GLI
OTTANTADUE ANNI DI BASSI
Il primo luglio Giovanni Battista Bassi compie 82 anni. Cercando di
rappresentare il sentimento di molti cittadini e della totalità dei
colleghi, desidero inviare i più cari auguri di buon compleanno
all'Architetto, personaggio tra i più rappresentativi della vita
culturale della nostra città.
Frank L. Wright, figura che più di ogni altro Bassi ha ammirato,
affermava: “ogni architetto deve essere un profeta. Se non sa
guardare avanti almeno dieci anni, non chiamatelo architetto”. In
una stagione dove il fare architettura è appiattito sui programmi di
corto respiro, dettati da logiche di opportunismo politico ed
economico, solo in pochi possono avere le carte in regola rispetto
al carico di responsabilità contenuta nella frase sopra richiamata e
senza dubbio il nome di Bassi è tra questi. Ha saputo guardare oltre
il suo tempo sia quando dirigeva l'Istituto d'Arte, plasmando sui
giovani prima una dimensione civica e poi quella dell'apprendimento,
sia con le sue opere che a distanza di decenni sono ancora
comunicative e in grado di connotare i contesti. Per questo la sua
città, che tanto ancora ama, non sempre lo ha ha compreso ed ha
faticato a seguirlo nella sua dimensione progettuale. Ogni volta che
passo davanti alla casa Balli, sul viale Matteotti, provo un senso
di sana invidia: un'architettura senza tempo che avrei voluto
progettare, senza togliere e aggiungere altro. Una lezione che ogni
volta si rinnova a ricordarci che la città cresce non con la
quantità ma con il senso di appropriatezza di ogni suo intervento a
prescindere dalla sua dimensione.
Con un senso di profonda gratitudine, caro Giovanni, ancora tanti
auguri.
Alessandro Suppressa
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