IL TIRRENO E LA NAZIONE FEBBRAIO 2009 |
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PISTOIA “INGIALLISCE” Attraversando il centro storico di Pistoia, negli ultimi anni, ho avuto modo di registrare un fenomeno che progressivamente sta modificando il volto della scena urbana. Sulle facciate degli edifici prevale il colore giallo tanto da rappresentare oramai il tratto distintivo di molte vie: via Cancellieri, via Verdi, via Abbi Pazienza, piazza S. Bartolomeo, via Puccini, via Sacconi;in quest'ultima strada, su un lungo edificio in angolo, è stato sparato un “giallone” proprio davanti all'elegante sede della Cassa di Risparmio progettata dall'arch. Bassi. Ho citato i casi più vistosi ma l'elenco potrebbe continuare a lungo. Certo ci sono tante tonalità di giallo ma sempre di giallo si tratta; l'immagine che si sta determinando è monotona e priva di un'identità urbana. La qualità di un tessuto storico si raggiunge anche con il controllo intelligente dei singoli aspetti di decoro urbano; troppo spesso si guarda agli aspetti formali e poco a quelli sostanziali. Sul colore giallo tutti cascano in piedi: immagino l'imbianchino che in mancanza di indicazioni tecniche (qui si dovrebbe aprire una parentesi sulla sensibilità degli addetti ai lavori) suggerisce il colore giallo alla proprietà, più o meno simile all'edificio adiacente e a forza di colpi di pennello, nel giro di qualche anno una via diventa tutta gialla. Magari qualcuno, ritrovando un indicazione storica o delle tracce di colore nel sottogronda, propone un colore “diverso” attirandosi le critiche dei più, in quanto anche se tale scelta risulta compatibile con la storia dell'edificio, è oramai decontestualizzata nei confronti di un contesto oramai ingiallito. Oltre ad una carenza di guida di queste modificazioni urbane, bisogna registrare che da breve tempo è operativo il Piano del Centro Storico dell'architetto Cervellati; un piano dove tutto idealmente viene regolamentato e riordinato “il centro storico e come un'opera d'arte.....”,ma poi nel concreto come si relaziona con questo fenomeno? Molte città hanno redatto un piano del colore basato su ricerche storiche e archivistiche proponendo una gamma di colori compatibili con l'identità del singolo edificio e della città; da noi probabilmente è troppo tardi ma prima che tutto sia perduto e ingiallito non sarebbe male intervenire. Alessandro Suppressa |